mercoledì 28 ottobre 2015

Quiche di zucca e funghi chiodini al profumo di tartufo - gluten free

La brisée gluten free e la quiche alla zucca e funghi chiodini al profumo di tartufo


Per la scuola di Cucina GFT&L di ottobre si cucina la quiche e la mia ricetta viene ad aggiungersi ad altre bravissime blogger sglutinate che hanno dimostrato che senza glutine spesso non fa nessuna differenza di gusto , se non per il mio avviso ed è un valore in più e non in meno , il fatto che è più sano .
Molti di noi sanno già che le farine di grano raffinate cominciano ad essere sulla lista dei NO e che comunque anche quella di semi integrale e integrale che troviamo nella grande distribuzione e non , non sono sempre farine garantite dal punto di vista diciamo del "trattamento" subito . Quindi partiamo alla ricerca dei prodotti garantiti e sotto dei presidi ben precisi per salvaguardare la nostra salute.
Le farine Gluten Free sono sempre più conosciute e trovabili e grazie a tantissime persone intolleranti al glutine e celiache le ricette e il mondo culinario gluten free è sempre più alla mano e alla portata di chiunque voglia fare parte.
Uno di questi favolosi mondi fatto di persone a dir poco stupende e sopratutto di grande cuore e professionalità è il Gluten Free Travel & Living  di quale sono onorata a far parte e per quale oggi pubblico questa ricetta come quasi di consueto.
Un messe difficile per i miei impegni e di conseguenza la mia ricetta arrivo a scriverla all'ultimo e con delle foto pessime ma ci tenevo ad essere per lo meno per la bontà di questo risultato che ci tengo a condividere e ri sottolineare che il suo "senza" nella brisée è assolutamente impercettibile.

Partiamo :








Ingredienti ( per 6 formine da diam.10 mm )

Per la brisée
200 g farina Mix Universale Schar
80   g burro bio esselunga
30   ml acqua
1     tuorlo
un pizzico di sale peperoncino macinato dolce poco piccante per la meta dell'impasto


Per la farcia
100 g di zucca violina
100 g di funghi chiodini
1 spicchio d'aglio
vino bianco per sfumare ( o acqua)
una noce  di burro
sale integrale e pepe e noce moscata



Per l'appareil

125 g di caprino
100 g di formaggio di capra al tartufo
2 uova
sale qb





La preparazione della brisèe
Tagliamo a pezzettini piccoli il burro per sabbiare la farina. Lavoriamo con le mani affinché la farina assorbe il burro.
Aggiungiamo il tuorlo amalgamiamo acnora con le mani e poi aggiungiamo l'acqua e impastiamo spostandoci sulla spianatoia affinché otteniamo un impasto omogeneo e elastico .
Dividiamo in due. Una meta la stendiamo , cospargiamo con del peperoncino e riprendiamo a impastare fino ad amalgamare bene quest'ultimo.
Prendiamo le formine, io delle pirofiline che ho foderato con carta forno. Stendiamo con le mani tutti i due impasti , con e senza peperoncino ,  sul fondo e poco più in alto sulle paretti delle pirofiline , cercando di uniformare più possibile . Bucherelliamo con le redini di una forchetta e poi trasferiamo in frigo per circa un ora , un ora e mezzo .



La cottura in bianco.
Una volta trascorso il tempo in frigo , togliamo e sopra ogni formina mettiamo dell'altra carta da forno per poi riempire con dei fagioli che serviranno da peso per non far gonfiare l'impasto quando andiamo a cuocere la brisée . E' la cosi detta cottura in bianco .Come peso potete usare anche del riso o dei sassolini che magari avete raccolto durante a delle passeggiate in riva al mare .
Praticamente andremo a precuocere per circa 15 minuti in forno preriscaldato a 180° . Trascorsi 15', togliamo dal forno, togliamo la carta con i fagioli facendo attenzione a non bruciarci e rimettiamo in forno per qualche altro minuto fino che osserviamo una leggera doratura . Sforniamo e mettiamo da parte.




La preparazione della farcia e del appareil
Tagliamo a pezzetti la zucca e i funghi. In una padella facciamo sciogliere il burro , schiacciamo l'aglio e aggiungiamo la zucca  e del sale . Appena la zucca si ammorbidisce aggiungiamo i funghi . Facciamo andare ancora per altri circa 5 minuti sfumando con del vino bianco o aggiungendo dell'acqua se c'è bisogno.
A fine cottura aggiungiamo della noce moscata e lasciamo un'attimo a stemperare e nel frattempo andiamo a preparare l'appareil.
Apriamo le due uova le sbattiamo con un frustino da cucina o con la forchetta e aggiungiamo il caprino e il formaggio al tartufo grattugiato a fori grandi . Dobbiamo ottenere un composto abbastanza morbido ma non molto liquido.

Andiamo ad assemblare le nostre tre parti : la farcia sopra la brisée e poi l'appareil . A questo punto andiamo in forno per cca 15 - 20  minuti in base al vostro forno e a 180° .
Togliamo dal forno e serviamo calde oppure fredde .

Gustatevi queste piccole quiche che profumano di autunno , di burro e semplicemente di buono.




Questa è la mia ricetta per la scuola di cucina di ottobre GFT&L 






                                         Buon appetito


venerdì 23 ottobre 2015

L'alzavola ripiena ...il sottobosco e il bosco

Millefoglie di alzavola ripiena, chips di patate e clementine al forno e "il più che mai del c'era una volta " , la riduzione di Chianti alla cannella e il ripieno di sottobosco e bosco.



L'alzavola , un dono speciale da una persona sempre sopra le righe e profondamente accampata nel mio cuore e memorie dai tempi dei tempi , una persona con la passione per la caccia nonché un buon intenditore della buona cucina e dell ' Incanto ...
Avere a disposizione tanto tesoro non è da poco ed io sono più che felice di poterlo condividere con voi e illustrarvi  tanta bontà e Incanto!



Nel torto se vi dicessi che preferisco l'alzavola ripiena al piccione ripieno postato dinnanzi perché sono un po' due mondi diversi, e come dire la carne bianca e la carne rossa perché si sa che l'anatra e le sue varietà vengono considerate carni rosse nonostante la loro appartenenza ala famiglia dei volatili e cosi la loro cottura che è diversa dal solito e che contempla anche la cottura al sangue, cosi come la incommensurabile bontà del petto d'anatra cotto sulla brace lenta o nel burro con tutte le sue tre sfumature che denotano una perfetta cottura. Non è il caso della alzavola che è anche un a selvaggina da piuma ma era per rendere l'idea ;-).
Quindi profondamente innamorata di questa prelibatezza , condividere questa mia ricetta con l' MTChallenge e con i miei affetti mi ha reso estremamente felice e quindi grazie MTC e grazie Patrizia Malomo - blog Andate con Gusto per questo tema e sfida , siete diventati parte della mia quotidianità mensile e importante capitolo del mio blog.

Cosi come spiegavo nel post precedente Il piccione ripieno per me la cacciagione è una prelibatezza per pochi prescelti e piatti d'ispirazione arrivati direttamente dai fastosi tavoli di Corte Reale  e Nobil Case dove il gusto , il fasto e le prelibatezze erano d'obbligo, dove nelle loro cucine potevano padroneggiare solo cuochi di prestigio e grande talento cosi come i famosi chef dei nostri tempi nei prestigiosi ristoranti.
Questa mia interpretazione è una vista un po più dei nostri tempi ma sempre con un occhio alla cucina del  passato che spudoratamente in questo tema dichiaro di adorare e amare.
Dunque l'alzavola ripiena ma udite udite anche disossata che vi assicuro è un'impresa.


Io vi illustrerò i passaggi classici riportandovi alla più che perfetta ricetta di Pat - Il pollo ripieno e al mio post recedente per un disosso che riuscirete a fare anche voi senza problemi in quanto spiegato più che bene , e qui vi faccio solo le premesse e particolarità dell'alzavola cosi come sia d'obbligo.
Io mi sono trovata a doverla anche spiumare quindi vi aggiungo questa esperienza. Una volta cacciata e se non consumata subito viene congelata con piume e tutte le interiora quindi nel spiumarla bisogna solo scongelarla e le piume vengono via facilmente. Poi una volta fatto passiamo alla eviscerazione, lavaggio interno e esterno e poi a sfiammare per i residui delle piume.
Imprese che richiedono molta pazienza e decisamente molta cura e amore per quello che stiamo facendo.
Passando al disosso vi devo fare qualche appunto per le difficoltà che incontrerete come eccezione ai passaggi che vi ho fatto riportare, ovvero , per la durezza della ossatura della alzavola e in contemporanea per la sotileza della pelle passiamo. Quindi non riuscirete a rompere l'osso dell'anca quindi passate direttamente al taglio allungo la colona e al disosso intorno ad essa. Costateremo che mentre andiamo piano piano e  finemente a disossare lungo la carcassa toracica incontriamo un ostacolo nella parte bassa verso giustamente le cosce. Li andremo a tagliare l' articolazione ed estrarre l'osso superiore della coscia.
Ho incontrato tanta difficoltà anche nel togliere l'osso dell'ala . sempre molto dura l'articolazione e serve andare con il coltello lungo tutto l'osso altrimenti non riuscirete a estrarlo.
Ho cucito con del filo da cucire di cottone sottile e un ago sottile altrimenti la pelle si spezza e non regge.

Nel resto tutti i passaggi classici come spiegati da Patrizia sono :

1) lavare, pulire, eviscerare e fiammare il vostro volatile per far eliminare eventuali residui di piume. 
Con il busto dritto a voi con il petto in su , dovrete infilare il pollice della mano sinistra ( se non siete mancini ) nella cavità intestinale fino a toccare l'articolazione dell'anca. Con l'altra mano tirate indietro la coscia rompendo l'articolazione. Il femore deve uscire dalla cavità dell'anca. Fate la stessa cosa con l'altra coscia

2) Ora dovete togliere la forcella dello sterno . E' una delle operazioni più delicate : ruotare il volatile sempre in posizione supina , con il petto verso voi. Spingete indietro delicatamente la pelle della cavità del collo. Toccate la polpa del petto intorno alla cavità e potrete percepire la forcella. Incidetela con la punta del coltello.

3) Con il coltello raschiate la carne intorno alla forcella in modo da fare apparire, quindi con delicatezza recidetela al vertice con il trinciapollo, facendo attenzione a non bucare la pelle.

4) La forcella è libera anche se l'osso lungo è ancora all'interno e verrà eliminato successivamente.

5)Adesso ruotate nuovamente il pollo e mettetelo con il petto a contatto con il tagliere. Tenetelo schiacciato con una mano ed incidete nel centro della spina dorsale scendendo dal collo alla coda. Qui troverete resistenza all'inizio ma poi proseguendo sarà molto più agile. Aprite quindi il vostro volatile a libro. Via via che procedete nel lavoro, asciugatevi bene le mani cercando di averle sempre prive di grasso che inevitabilmente potrebbe rilasciare il volatile. Il deve essere sempre ben fermo nella vostra mano. 

6)Procedendo dall'alto in basso e dalla colonna verso l'interno, fate scorrere la lama del coltello appoggiandola alla cassa toracica ed incidendo in profondità, cercando di raschiare bene la polpa dalle costole. Procedete con calma da una parte e poi dall'altra.

7)A questo punto avrete quasi terminato la parte più difficile . La gabbia toracica sarà quasi completamente staccata dal petto. Resterà lo sterno che potrete sollevare e staccate aiutandovi dal coltello dal basso verso l'alto. Una volta inciso nella lunghezza, si staccherà completamente. Toccate il bordo del petto all'altezza del collo ed eliminare la parte lunga della forcella sempre incidendo con la punta del coltello. Tenete la carcassa da parte.

8)Adesso grattate via la polpa dalle  ossa delle anche e staccate l'osso dalla giuntura della coscia c9)Tagliate con il trinciapollo le ali all'altezza dell'articolazione. Quindi rimuovete il resto dell'ala in corrispondenza delle giunture. Spingete con il dito la pelle dell'ala all'interno della cavità che si sarà formata dopo l'eliminazione dell'osso.
Per me, per quando riguarda il piccione è stata la parte più difficile riuscire a disossare questa parte.

10) A questo punto il vostro volatile è disossato. Palpate con le mani la carne di tutta la superficie per sentire se qualche piccola scheggia di ossa sia rimasta ed eventualmente eliminatela. Procedete a stendere il ripieno con cura.

11) Sollevate i lati del volatile per richiuderlo, fate coincidere lembi di pelle con grazia e procedete alla cucitura. Cominciate dal collo e scendete cucendo senza tirare troppo la pelle perché con la cotture  tenderà a gonfiasi e ritirarsi con il rischio di spaccarsi e rovinare tutto il vostro lavoro. Potete usare filo da cucina o di seta a vostro piacere.

12) Una volta cucito il vostro volatile avrà più o meno questo aspetto. Legate le cosce per mantenere la forma in cottura.

13)Inumidite un foglio di carta da forno ed avvolgetevi stretto il volatile chiudendolo come una caramella 

14) Avvolgete la caramella in un foglio di alluminio e legatelo con dello spago per dare definitivamente una forma cilindrica. Adesso potete mettere in frigo per 2/3 ore o se preferite tutta la notte oppure in freezer per mezzora prima di cuocerlo.
Per la cottura bollita potrete lasciare il vostro volatile direttamente avvolto come indicato.

15) Per la cottura al forno eliminate la carta, condite all'esterno con del sale e pepe, e adagiate dei piccoli cubetti di burro sulla pancia del piccione per far mantenere morbida la pelle durante la cottura.on il trinciapollo. L'osso lungo della coscia sara invece lasciato al suo posto per mantenere una bella forma finale.

Chips di patate ingredienti e preparazione
2 patate novelle di cca 6 cm una per la millefoglie e una per qualche assaggio pre Incanto :-)))
sale
olio evo
rosmarino
Lavate raschiate la sottile buccia con un coltello non molto affilato, rilavate e tagliate a rondelle di cca 4 cm.
Rilavate e tenete sotto acqua per levare più amido possibile.
Asciugate e poi salate. Disponete su una teglia foderata da carta da forno aggiungete qualche goccia di olio su ogni fettina e del rosmarino. Inforniamo a 180° insieme all'alzavola ripiena e sforniamo appena riscontriamo una bella doratura.
Saranno uno delle basi della nostra millefoglie.



La riduzione di Chianti alla cannella ingredienti e preparazione 
50 ml di Chianti Riseva cantina Piccini 2012
una stecca di cca 10 cm di cannella
una noce di burro
2 cucchiai di zucchero di canna Grand Cru Muscovado
  In un pentolino facciamo scogliere il burro a fuoco basso e poi aggiungiamo lo zucchero . Facciamo caramellare lo zucchero e poi aggiungiamo il vino e poi la stecca di cannella spezzettata e il balsamico. Facciamo andare tutto affinché otteniamo una riduzione della consistenza poco sotto lo stato dell'liquido e come quantità ridotta alla metà. Spegniamo e la teniamo pronta per irrorare la nostra mille foglie alla fine della sua composizione

Ingredienti per la  cottura in forno
Un mandarino tagliato a fette
50 g di burro
100 ml di vino bianco
chicchi di ginepro freschi
sale e pepe


Il ripieno ingredienti, preparazione e cottura 
50 g di funghi chiodini
50 g di ribes
1 cipollotto fresco
sale e pepe
1/2 torlo d'uovo
1/2 fettina di pane baquette ai cereali ammollata e strizzata
Tagliamo a più piccoli pezzetti possibili i fungetti , il cipollotto e i ribes e poi aggiungiamo il mezzo tuorlo e il pane ammollato il sale e il pepe. Mescoliamo per bene e poi andiamo a stendere il trito ottenuto sopra l'alzavola disossata.
Riuniamo le due parti andiamo a cucire. Io ho usato il filo di cottone semplice perché davvero l'alzavola, per quanto forti le sue ossa, la sua pelle è delicatissima.. Quindi andiamo a cucire partendo dal collo verso il basso.
Una volta finito andiamo ad infornare a 180° aggiungendo delle fettine di clementine  sopra a delle fette di burro, vino bianco e chicchi di ginepro.
La cottura e in base al vostro forno ma facilmente determinata dalla doratura. Rigiratela su le ambe parti per farla cuocere uniformemente .



Una volta cotta levate dal forno e fatte stemperare prima di tagliarla.
Quindi una volta stemperata andiamo a tagliare e impiattare alternando con i chips di patate e le fettine di mandarino, aggiungendo ad ogni strato un cucchiaino della riduzione che abbiamo preparato.
Tanto lavoro e tanto amore , ma la vostra fatica verrà appagata dall'esplosione di gusto e sapori che delizieranno il vostro palato regalandovi tanto Incanto!

E da buona pratese d'adozione non potevo non proporvi il collo ripieno :-).
Farcito con la stesa farcia sopra, cucito reso una caramella e cucinato. Poi servito nel brodo come la tradizione vuole.
Un assaggio , un anteprima  e una ode all' alzavola ripiena .

















Ricetta che propongo con gioia per la sfida n.51 di ottobre per MTChallenge.  Enjoy the Joy



giovedì 22 ottobre 2015

Il piccione ripieno

Piccione ripieno di animelle, fegatini , mirtilli e noci , il "c'era una volta" nel fascino della stagione con purea di pastinaca e salsa all'aneto.




Cucinare per me è un punto di incontro con la Creazione , con il mio Io,  il mio istmo perfetto tra la realtà e la magia....e una volta al mese l'ho faccio per il meraviglioso mondo di Ameliè  MTC con il suo portente Alessandra Van Pelt e le meravigliose persone che ogni mese s'impegnano in un tema/sfida a portare il massimo dell'insegnamento attraverso le ricette basi degne dai grandi maestri e rispettose tavole.
Questo mese l'onore va alla Patrizia Malomo e il suo blog Andate con Gusto che se andate a guardarlo la parola che vi arriverà di getto sarà decisamente : Incanto.... e già che ci siamo vogliamo parlare dei suoi Croissant al Cioccolato????....andate qui e riempitevi d' Incanto.

Per il mese di ottobre il tema è il pollo ripieno ma sono ben accetti tutti i volatili e compresso il coniglio.
E' la mia prima proposta ( perché ne ho preparato due già una settimana fa ma arrivo sempre tardi a scriverle) e ho scelto il piccione , o meglio il piccioncino come riportava la confezione , per farvi capire che era ancora più piccolo .
Eh fin qui va bene, un volatile ripieno ma il bello arriva proprio con l'obbligo nella sfida che è il disosso .....e qui decisamente arriva il : come??????...eh già!!! Perché se non ci sono difficoltà e delle regole, che sfida è??!!!
Prima di procedere alla ricetta voglio rimandarvi qui per la ricetta ispiratrice con tutti i perfetti passaggi del disosso di Pat con il suo Pollo Ripieno  .
Per me i volatili ripieni e grande parte della cacciagione arrivano direttamente dalle grandi tavole della Corte o dalle Nobili Case dove cuochi di prestigio venivano scelti per deliziare importanti commensali e palati raffinati . E cosi da piccioni a fagiani , quaglie , alzavole , lepri e tortore ripiene, farcite, caramellate e impanate eeee.... taaaanto altro portano ad immaginare fastose tavole imbandite di pregiati tessuti , porcellane , posate d'argento e importanti centro tavola....Ecco è questo che vedo io quando mi viene richiesto di esprimere un volatile ripieno....e ve lo racconto cosi : Piccione ripieno di animelle, fegatini , mirtilli e noci , il "c'era una volta" nel fascino della stagione con purea di pastinaca e salsa all'aneto.

Questo è il special view del risultato :


Ma partiamo dalla parte più complicata , il disosso . Tenete presente che più grande è il volatile più facile è il disosso , quindi se siete alle prime armi non fatte come me , ma prendete un pollo e cosi riuscirete a padroneggiare e per sino amare il disosso. Il risultato sarà soddisfacente e ripagherà ogni vostra difficoltà e il mio più vivo incoraggiamento va a tutte/i voi perché davvero una volta provato , il "pollo" ripieno sarà solo disosssato.
Quindi oltre i perfetti passaggi di Pat dove vi rimandavo sopra, vi ri riporto anche io i passaggi   :

Questo è il risultato finale , ma dovete armarvi di pazienza e un buon coltello , io Sakay Takayuki .
Il disosso del piccione è veramente un lavoro di precisione e di leggerezza nelle mani. Ci vuole poco per rovinare il taglio e bucare la pelle. Nella foto con i passaggi si riesce ad osservare un distacco in mezzo al petto e tra loro c'è la pelle. Si è creato con il staccare l'osso del petto per cui fatte attenzione e levatelo piano piano.







1) lavare, pulire, eviscerare e fiammare il vostro volatile per far eliminare eventuali residui di piume. 
Con il busto dritto a voi con il petto in su , dovrete infilare il pollice della mano sinistra ( se non siete mancini ) nella cavità intestinale fino a toccare l'articolazione dell'anca. Con l'altra mano tirate indietro la coscia rompendo l'articolazione. Il femore deve uscire dalla cavità dell'anca. Fate la stessa cosa con l'altra coscia .

2) Ora dovete togliere la forcella dello sterno . E' una delle operazioni più delicate : ruotare il volatile sempre in posizione supina , con il petto verso voi. Spingete indietro delicatamente la pelle della cavità del collo. Toccate la polpa del petto intorno alla cavità e potrete percepire la forcella. Incidetela con la punta del coltello.

3) Con il coltello raschiate la carne intorno alla forcella in modo da fare apparire, quindi con delicatezza recidetela al vertice con il trinciapollo, facendo attenzione a non bucare la pelle.

4) La forcella è libera anche se l'osso lungo è ancora all'interno e verrà eliminato successivamente.

5)Adesso ruotate nuovamente il pollo e mettetelo con il petto a contatto con il tagliere. Tenetelo schiacciato con una mano ed incidete nel centro della spina dorsale scendendo dal collo alla coda. Qui troverete resistenza all'inizio ma poi proseguendo sarà molto più agile. Aprite quindi il vostro volatile a libro. Via via che procedete nel lavoro, asciugatevi bene le mani cercando di averle sempre prive di grasso che inevitabilmente potrebbe rilasciare il volatile. Il deve essere sempre ben fermo nella vostra mano. 

6)Procedendo dall'alto in basso e dalla colonna verso l'interno, fate scorrere la lama del coltello appoggiandola alla cassa toracica ed incidendo in profondità, cercando di raschiare bene la polpa dalle costole. Procedete con calma da una parte e poi dall'altra.

7)A questo punto avrete quasi terminato la parte più difficile . La gabbia toracica sarà quasi completamente staccata dal petto. Resterà lo sterno che potrete sollevare e staccate aiutandovi dal coltello dal basso verso l'alto. Una volta inciso nella lunghezza, si staccherà completamente. Toccate il bordo del petto all'altezza del collo ed eliminare la parte lunga della forcella sempre incidendo con la punta del coltello. Tenete la carcassa da parte.

8)Adesso grattate via la polpa dalle  ossa delle anche e staccate l'osso dalla giuntura della coscia con il trinciapollo. L'osso lungo della coscia sara invece lasciato al suo posto per mantenere una bella forma finale.


9)Tagliate con il trinciapollo le ali all'altezza dell'articolazione. Quindi rimuovete il resto dell'ala in corrispondenza delle giunture. Spingete con il dito la pelle dell'ala all'interno della cavità che si sarà formata dopo l'eliminazione dell'osso.
Per me, per quando riguarda il piccione è stata la parte più difficile riuscire a disossare questa parte.

10) A questo punto il vostro volatile è disossato. Palpate con le mani la carne di tutta la superficie per sentire se qualche piccola scheggia di ossa sia rimasta ed eventualmente eliminatela. Procedete a stendere il ripieno con cura.

11) Sollevate i lati del volatile per richiuderlo, fate coincidere lembi di pelle con grazia e procedete alla cucitura. Cominciate dal collo e scendete cucendo senza tirare troppo la pelle perché con la cotture  tenderà a gonfiasi e ritirarsi con il rischio di spaccarsi e rovinare tutto il vostro lavoro. Potete usare filo da cucina o di seta a vostro piacere.

12) Una volta cucito il vostro volatile avrà più o meno questo aspetto. Legate le cosce per mantenere la forma in cottura.

13)Inumidite un foglio di carta da forno ed avvolgetevi stretto il volatile chiudendolo come una caramella 

14) Avvolgete la caramella in un foglio di alluminio e legatelo con dello spago per dare definitivamente una forma cilindrica. Adesso potete mettere in frigo per 2/3 ore o se preferite tutta la notte oppure in freezer per mezzora prima di cuocerlo.
Per la cottura bollita potrete lasciare il vostro volatile direttamente avvolto come indicato.

15) Per la cottura al forno eliminate la carta, condite all'esterno con del sale e pepe, e adagiate dei piccoli cubetti di burro sulla pancia del piccione per far mantenere morbida la pelle durante la cottura.




Ingredienti per la cottura al forno 
1 cipolla rossa 
burro
olio evo 
vino bianco qb
sale e pepe qb

Il  ripieno ingredienti,  preparazione e cottura
25 g di animelle
25 g di fegatini 
25 g di mirtilli freschi
1 noce polpa tagliata a coltello
1/2 tuorlo uovo 
erba cipollina  
una 1/2 fettina di pane baquette ai cereali ammollata in acqua e strizzata
sale e pepe

Tritiamo a piccoli pezzetti a coltello le animelle , i fegatini , i mirtilli e la noce. Aggiungiamo l'uovo, il pane, l'erba cipollina e il sale e pepe.
Amalgamiamo tutto e poi stendete sul piccione disossato. Chiudiamo con il filo come spiegato cominciando dal colo verso il basso e dall'ultimo prima di richiudere aggiungete dell'ripieno se vi è avanzato. Non avete paura di riempirlo per bene .
Finite di chiudere e portiamo in forno in una pirofila con la cipolla tagliata a fettine sottili. Aggiungiamo dei cubetti di burro e irroriamo con del olio evo e vino bianco e una spolverata di sale e qualche macinata di pepe.
Portiamo in cottura a 180° affinché il piccione non acquisisce una doratura intensa girandolo sull'entrambe le parti. Arrivati a questo punto lo leviamo dal forno e mettiamo un po' a stemperare fuori dal forno.

Separatamente in un pentolino prepariamo il brodo classico con il sedano carota , cipolla , e una piccola patata insieme al collo, la carcassa , il ventriglio e il resto dei avanzi che volete oltre un po di sale e pepe.
A fine cottura filtriamo e mettiamo da parte.

La salsa di aneto ingredienti e preparazione :



In un pentolino facciamo riscaldare un po di burro ( cca 1 cucchiaio) aggiungiamo della panna acida (cca 50 ml) 1 chicco di aglio schiacciato , 1 cucchiaio di aneto tritato , sale e per finire 1 cucchiaino di fecola di patate o farina. Aggiungete tutto con cura e mescolate avendo cura a non creare grumi.
Questa salsa vi darà freschezza e cremosità alla vostra ricetta ma potete scegliere di servire il vostro piccione ripieno semplicemente nel brodo che potete aromatizzare con del prezzemolo fresco.






La purea di pastinaca ingredienti e preparazione :



In un pentolino fatte bollire una radice di pastinaca lavata e priva dalla buccia. Tagliatela a pezzettini e fatela bollire affinché facendo la prova con la forchetta non diventa facile da schiacciare. Levate e mette a stemperare per qualche minuto. Con il minipimer o forchetta schiacciate la polpa aggiungendo del olio e sale e ottenete una purea vera e propria . Io non aggiungo ne burro ne latte ma voi potete farlo.
Otterrete una purea dolce e deliziosa ed io questa radice la adoro .


Siamo pronti per andare in tavola lasciandovi ad assaporare questo piatto ricco di memoria e.....al Incantevole Autunno!

Con questa ricetta partecipo alla sfida n 51 di ottobre per MTChallenge

venerdì 9 ottobre 2015

Chips di polenta Biancoperla al sesamo tostato

Chips di polenta Biancoperla al sesamo tostato




Oggi è venerdì  ed eccomi con un consueto appuntamento che non è solo buono ma anche gluten free. quindi se dico gluten free è 100% GFFD , se dico GFFD è Gluten Free Travel & Living . 
La farina bianca di mais Biancoperla è tipica del Veneto e presidio del Slow Food.
Di solito viene abbinata ai piatti di pesce povero e al baccalà e ai gamberi . Nel veneziano e nel padovano viene abbinata anche ai piatti di carne e antipasti, sia cotta alla griglia che in umido.

Vivendo in Toscana, la polenta la amo molto fritta e cosi ho pensato di proporvi questa variante un po' più ricca che potete proporre come crostino oppure semplicemente cosi a chips al posto del pane o come antipasto semplice .



La preparazione è facile ma bisogna starci attenti a qualche passaggio importante per poter ottenere una frittura buona e composta.


Ingredienti :

250 g di farina di mais bianca istantanea
750 ml acqua
3 cucchiaini di semi di sesamo
100 g di feta di capra
1 cucchiaino di sale integrale grosso
pepe
olio di girasole per friggere io Bio spremuto a freddo.


Preparazione

In una pentola facciamo bollire l'acqua aggiungendo il sale. Separatamente in una padella antiaderente andiamo a tostare i semi di sesamo e grattugiamo la feta . Quando l'acqua ha raggiunto l'ebollizione versiamo la polenta mentre la giriamo con un cucchiaio di legno per non formare dei grumi.
Continuiamo a girare fino all'arrivo della fine cottura per cca 5 minuti aggiungendo alla fine i semi tostati e la feta grattugiata mescolando per bene. Chiudiamo con qualche macinata di pepe.
Spegniamo e lasciamo stemperare per altri 5 minuti dopodichè la versiamo in dei bicchieri con il diametro di cca 6/8 cm o in delle altre forme che potete avere a disposizione stando attenti che vengano riempiti tutti gli spazzi quindi che sia tutto aderente alle pareti dello stampo.


Lasciamo riposare fino al raffreddamento completo e poi trasferiamo in frigo per un'oretta minimo.
Togliamo dal frigo , capovolgiamo i stampi e il blocco di polenta verrà con molta facilita fuori. A questo punto con un coltello con la lama molto sottile tagliate dei dischi.


Siamo pronti per friggere.
In una pentola profonda versiamo dell'olio abbondante e facciamo riscaldare . Ci prepariamo un vassoio con della carta assorbente , uno scolla fritto , uno para schizzi e andiamo a friggere.
Vi chiedo di fare attenzione nel friggere in quanto i semi di sesamo tendono a schioppettare e schizzare, ecco perché il para schizzi.
Il fatto che la polenta è fredda vi assicura una frittura migliore e più asciutta che è molto importante.
Appena i dischetti diventano ben dorati è arrivato il momento di scollarli. Vi consiglio di friggere pochi alla volta evitando che si sovrappongano attacandossi e cosi perdere la forma.
Serviteli caldi oppure con qualcosa di caldo sopra.



Con la speranza che questa ricetta vi ha fatto incuriosire e dato uno spunto per le vostre prossime cene o aperitivi io vi auguro un Felice Venerdì e week-end GFFD 





venerdì 2 ottobre 2015

Pane , peperoncino e cumino

Pane peperoncino e cumino - gluten free

Chi , guardando questo pane cosi buono e bello potrebbe dire che è gluten free????? Vi assicuro che è cosi e non solo , ma anche facile da fare.

Pochi passi da percorrere e poche parole , ma tantissimo Amore , che ricordate è sempre l'ingrediente principale per la riuscita dei vostri piatti.




Ingredienti

250 g di farina gluten free ( Le farine magiche- mix per pane e pizza gf)
250 ml di acqua
2 g lievito secco gluten free
1 cucchiaio di olio di oliva
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di cumino
4 cucchiaini di peperoncino dolce macinato
1 peperoncino piccante tagliato pezzettini a coltello

Preparazione

In una ciotola dimensioni medie mescoliamo la farina con il lievito , lo zucchero , il sale , il peperoncino e il cumino , loglio e poi aggiungiamo l'acqua .La quantità di acqua è in base alla farina che viene usata in quanto ci sono delle farine che assorbono più acqua o meno acqua. Questo possiamo vedere anche al momento mentre impastiamo.
Ho impastato all'inizio con una spatola e poi con le mani sulla spianatoia. La farina che ho usato è abbastanza elastica e  facile da impastare.
Una volta ottenuto un impasto omogeneo lo rimettiamo nella ciotola , copriamo con la pellicola e lasciamo a lievitare per un ' oretta , un ' oretta e mezzo in base alla temperatura che avete in casa , affinché raddoppi il volume .



Una volta lievitato l'impasto lo trasferiamo sulla spianatoia precedentemente cosparsa con della farina e cominciamo a dare la forma al pane.
Se avete una forma  adatta metteteci della carta da forno e poi infornate per 35-45 minutia secondo del forno  a 220 °
Io ho spennellato con dell'acqua e olio ma non è necessario.
Se non avete una forma vi suggerisco di costruirvi un cerchio con della carta di alluminio e mettere intorno alla pagnotta ma sotto la carta da forno. In questo modo il vostro pane crescerà bello e in alto invece di schiacciarsi e rimanere basso e poco aerato.
Per questa ricetta mi sono ispirata dalla video ricetta della bravissima Sonia che ha fatto per la Scuola di Cucina del Gluten Free Travel & Living  e che potete vedere qui 



Il risultato è un pane bello e particolare per il suo colore e il suo profumo è decisamente un Incanto per chi come me ama le spezie e ama giocare con la loro Magia.



Condivido con voi questa ricetta per il Venerdì del GFFD - Gluten Free Fri(Day)